“Tara Baralla” è un’opera divisa in due parti. La prima parte è composta dai racconti di un vecchio bugiardo, il cui nomignolo, Baralla, da il titolo al libro, e degli abitanti di un paesino sperduto tra i boschi dell’alto Valdarno, noti per le loro stravaganze o presunte tali, tanto da essere chiamati “i matti da Gello”. Sono racconti divertenti, nati non dalla fantasia dell’autore, ma sentiti nell’arco della vita ascoltando la gente. Le storielle sono di una tale ilarità che aiuteranno a far tornare il buon umore anche a chi l’ha perduto. Una risata può salvare dallo stress e dalle brutture quotidiane. Nella seconda parte i cultori della poesia possono godersi liriche, anche in metrica, e aforismi di vario genere, prevalentemente a sfondo amoroso e sociale. Infine filastrocche e satire a dare un tocco di salacità all’opera.